Centro Giovanile -TRANI

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La Vocazione alla Santità” è il tema generale di quest’anno per il nostro week-end vocazionale. La santità è vocazione universale e il Signore ci chiama a raggiungerla attraverso un itinerario che ha pensato per ciascuno di noi e vuole realizzare con noi.

I week-end vocazionali mensile che proponiamo quest’anno come centro giovanile di Trani, vogliono essere di aiuto principalmente in ordine alla risposta che ciascuna di noi è chiamata a dare attraverso la “scrittura” del proprio itinerario di vita.

Abbiamo pensato, per questo, di far riferimento all’esperienza di San Paolo, al suo cammino verso la santità. E’ un modello con il quale confrontarsi per poter meglio comprendere a che punto ci troviamo, che cosa abbiamo fatto e che cosa dovremmo fare… Con questa esperienza di Paolo, le giovani partecipanti al week-end,hanno vissuto gli incontri con molta entusiasmo, perché sono ricchi di riflessioni e di preghiera.

 

Ecco condividiamo alcune delle loro riflessioni e preghiere:

 

I weekend Vocazionali di febbraio e di Marzo abbiamo riflettuto insieme: “Mi chiamò per la sua Grazia…e “Ho servito il Signore con tutta umiltà” seguendo appunto il cammino di San Paolo. Riportiamo alcune riflessioni delle ragazze:

 

v      Mi chiamò per la sua Grazia”

Mi chiamò sin da piccola

Mi chiamò anche quando non udivo,

mi chiamò dopo che io mi allontanai da Lui,

mi chiamò dopo che mi lasciai andare verso la via del male,

mi chiamò perché facessi ciò che Lui desiderava.

Mi chiamò per la sua Grazia…

 

v      Sono  vuota, come un vaso in vetrina che cerca disperatamente di emergere, di farsi ammirare da tutti. E’  lì da 18 anni quel vaso: ha su di sé delle polvere e ormai il venditore sta pensando di metterlo nei magazzini finchè un giorno, non si sa bene quando, andrà in mille pezzi. Eppure quello è un vaso prezioso, certo semplice, nascono con qualche grezza qua e là, me è prezioso. Il suo interno infatti è molto  capiente, profondo eppure nessun compratore e forse nemmeno lo stesso vasaio lo mai notato. Ecco io sono qual  vaso; mi confondo tra le persone, sono vuota come le persone e a volte cerco la vetrina della vita. Il mondo però non ti nota, sei niente per gli altri non esisti! E quando capisci che stai per andare in mille pezzi  perché tutti ti hanno messo da parte, allora ti ricorda che in realtà sei importante per qualcuno e non importa se tanti uomini come me non ti hanno considerato. Quel qualcuno è il Signore che ti è sempre accanto e non pensi mai che tu possa “Andare in magazzino”. Ti chiedo di non ricordarmi di te solo perché gli altri non si sono accorti della mia preziosità ,ma di averti sempre presente nella mia vita e di considerare la tua grazia prima di qualsiasi altra cosa.

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

J   O Signore, Tu che hai posato il Tuo sguardo di tenerezza su di me, fa che possa riconoscere la tua grazia. Insegnami a ringraziarti costantemente dei doni che mi hai dato non permettere che possa fare del male ad un fratello e a perseguitare la tua chiesa, piuttosto a convertire ancora di più. Dammi la forza di donarci completamente agli altri ad aprire il mio cuore per riempirlo d’amore. Donaci una luce ed una voce che possa accecarmi lungo il cammino del male nella speranza che con le mie certezze e convinzioni possa un giorno volare alto nel cielo ed arrivare a te.

 

J      Caro Gesù noi ti preghiamo perché tu possa esserci sempre vicino e aiutarci in ogni situazione di pericolo e di difficoltà affinché noi possiamo essere buoni e giusti.

 

J       Ora come ora non lo so, perché da una parte è stato bello averLo accanto a noi e anche tutt’ora, ma d’altra parte dopo la sua venuta le cose si sono un po’ scombussolate, perché sono avvenute molte guerre, ma con questo non voglio dire che è stata colpa sua, Cristo, in un certo senso, tutto questo è avvenuto dopo la sua venuta.

Secondo me bisogna mettere anche dei limiti a noi stessi, perché non possiamo affidarci totalmente a qualcuno, se non lo conosciamo profondamente, questo vale per tutti, ma non per Gesù; Lui è con noi in ogni momento, istante della nostra vita.

 

J       Non sempre sono grata a Dio per il dono che ci ha fatte perché quando succede qualcosa di brutto mi crolla tutto ciò che ho costruito  in Gesù ma cerco sempre, superando questi momenti di andare a vanti e mettermi nelle sue mani. Colgo l’occasione per ringraziarlo di avermi dato questi momenti per crescere e confrontarmi con altre persone.

Io credo di non darmi totalmente agli altri e a Dio forse perché non so a cosa vado incontro o forse per paura di non essere abbastanza pronta per confrontarmi con i miei limiti e quindi cosa potrei dare. Questo mi porta a non dare tutta me stessa alle persone e a pormi dei limiti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

Testimonianze:

 

ü       E’ difficile essere testimoni della propria fede nel mondo così frenetico. Io non so se ne ho o avrò il coraggio di farlo; sono una persona con tutte le fragilità, le difficoltà di questo mondo e posso solo sperare di realizzare qualcosa di veramente importante ma non ne ho la certezza matematica e forse non ce l’avrò mai. L’ambiente che mi circonda non mi aiuta sicuramente a fare chiarezza, a fare pulizia dell’inutile, del sovrabbondante, anzi mi affanno ancora di più nell’incertezza, nella confusione, nello smarrimento. Che rimane di tutto ciò? Niente, se non la fede che però va alimentata, necessita di energia, entusiasmo, la fede è come una pianta al suo pieno germoglio va protetta, curata con amore, alimentata di giorno in giorno. Sulla pianta bisogna vigilare perché non venga un nubifragio e la distrugga. Ebbene la fede va protetta della tempesta delle cose di questo  mondo e molto spesso a me manca la forza per farlo. Oppure semplicemente mi manca il coraggio ed è più facile  lasciarmi trasportare dagli eventi delle cose che capitano intorno così fredde, insensate e cattive. A volte però capitano dei momenti belli nella vita, dei momenti in cui puoi fermare quella macchina distruttrice che è il mondo con tutte le sue pene micidiali. Accade che puoi svuotarti di te stesso per donarti o semplicemente dedicare del tempo a  chi ti sta acanto, che non per forza deve essere tuo amico o conoscente ma che può essere un turista disorientato che ti chiede un informazione o una vecchietta che vuole aiuto per attraversare la strada. Ecco è quel momento, quell’istante che ti fa sognare che mi fa sognare. E’  meraviglioso poter dire a qualcuno: “Ti aiuto, o semplicemente  lascia fare a me! La sensazione che ne deriva è assolutamente bellissima. Ti senti leggero, felice e per la prima volta ogni volta che questo accade, ti accorge che  non hai pensato alla tua sofferenza ma alla gioia che hai provato che seppure per un solo istante, te ha reso davvero felice!.   Maria Rosa

 

ü       Per svolgere l’impegno di essere cristiana, non c’è bisogno di grandi geste eroiche, io ad esempio per attualizzare il mio impegno di cristiana, cerco quando posso di aiutare gli altri o comunque di fare del bene agli altri.

 

ü       Per vigilare su me stessa, significa stare sempre attenta a quello che faccio, ricordarmi sempre che nella mia vita c’è Dio e mi ricorda nei momenti in cui faccio delle cose che non avrebbero fatte.

 

ü       Non credo di aver vissuta ancora questa esperienza o forse l’ho vissuta facendo un piccolo gesto per gli altri di cui non me ne sono accorta, ma che davanti agli occhi di Dio è una cosa immensa.    Rita

 

ü       L’impegno per un cristiano è quello di collaborare nella vigna del Signore. Secondo me, per essere chiamati Cristiani non bisognerebbe soltanto andare a messa, in questo modo si renderebbero soltanto  un esperienza di fede solo passivamente. Bene, io non vorrei essere in questa categoria. Per questo, cerco di attualizzare la mia esperienza impegnandomi nella parrocchia negli incontri settimanali in Chiesa, al catechismo, nel coro, nei giovanissimi ed ai ritiri con le suore la mia esperienza di fede sta procedendo molto bene e spero continui così. Sono contenta infatti che  da ormai tre anni compio questo cammino di fede per dare un senso alla mia vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ü       Vigilare su me stessa  significa secondo me, non lasciare che qualcuno o qualcosa possa deviarmi  dalla retta via: stare attenta cioè a non lasciarmi condizionare dal mondo esterno che oggi sempre più prende la fede come un optional e non nel modo con cui bisognerebbe considerarla.

 

ü       Difficilmente, oggi come oggi si sperimenta  la vera gioia più nel dare che nel ricevere. Però, a me è capitato più di una volta e so che non lo dimenticherò mai. Nel 2003 e nel 2004, quando durante esperienza di caposcuola, con le suore. Siamo andate in visita a due case di riposo o ricovero per malati mentali. Ë’ stata una gioia per me perché dando loro un sorriso, un momento di conforto. Un canto che non  riceviamo da tempo so di avergli regalato un momento di gioia perché sapevo che avevo reso felice qualcuno. Inoltre, in una seconda esperienza, quando sono andata in alcune case di malati della città a portar loro la comunione insieme ad un ministro dell’Eucaristia.  Mina

 

ü       Vigilare su me stessa significa per me stare attenta ai piccoli segnali o anche a piccoli gesti che il Signore ci manda attraverso gli altri o anche i più bisognosi che servono a prepararmi meglio al momento della resurrezione. Però renderci conto di questi piccoli segni mandati dal Signore, non credo sia semplice, perché a volte possono essere fraintesi. Nel dare o ricevere io credo che ci sia più gioia nel ricevere perché in quel modo abbiamo l’impressione di valere molto per quella persona che ci ha donato qualcosa che  può essere sia una cosa banale che una cosa importante. Però anche nel dare c’è una grande gioia perché so di aver dato e quindi aiutato un’altra persona quando ne aveva più bisogno.  Rosaria

 

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