Unirsi insieme per offrire un aiuto concreto

Archivio

Ai terremotati dell'aquila


 

Non possiamo rimanere come  ascoltari e spettatori della catastrofe dell’Aquila. Persone di buona volontà da tutta l’Italia si sono mobilitate per alleviare le vicende dolorose ed accompagnare le situazioni precarie, spinte non solo dal senso del dovere ma dalla forza dell’amore.

Oggi, tocca a noi Figlie del Divino Zelo unirci insieme per sostenere la speranza di quelle gente ed offrire un aiuto concreto secondo la possibilità di ogni nostra comunità. Così come ci invita la Madre Generale con queste parole nella sua lettera:

 

       “Abbiamo seguito con commozione e apprensione le notizie e sono sicura che da tutte le  nostre comunità si è elevata la preghiera sia per coloro che sono morti come anche per quanti debbono andare avanti e ricostruire le proprie vite. Terminato il tempo del soccorso è iniziato  quello della ricostruzione, tempo delicato e importante perché si rischia, sull’onda di altri  avvenimenti, di dimenticare il dramma della ripresa di questi luoghi funestati dalla forza distruttiva del terremoto.

      Pertanto, invito tutte le nostre comunità, così come si è fatto per altre emergenze, di  unirci insieme, come Congregazione, per offrire il sostegno economico e concorrere alla ricostruzione sostenendo, con la somma che si riuscirà a raccogliere, qualche particolare progetto a favore dei bambini e dei giovani, contribuendo così, attraverso la nostra solidarietà, ad alleviare il dolore di tanti fratelli e sorelle.

       Mentre ringrazio anticipatamente tutte le Comunità per la generosa adesione e anche per il coinvolgimento dei laici, vi invito ancora a pregare perché il Signore dia pace e serenità alle persone colpite dalla perdita dei propri cari  insieme alla forza di ricominciare e a noi Figlie  del Divino Zelo la capacità di impegnarci ancor più in uno stile di vita semplice e povero e in una carità fattiva e generosa, a imitazione del nostro amato Padre Fondatore, Sant’Annibale M. Di Francia e della Venerabile, Madre M. Nazarena.”

 

Non è superfluo ricordare che ieri, cent’anni fa la nostra famiglia religiosa ha vissuto il dolore del terribile terremoto di Messina perdendo 13 consorelle e la casa che ospitava centinaia di bambini rasa al suolo, suore e bambini sotto le baracche di legno durante il rigido inverno del fine anno 1908 fino all’inizio del 1909.

 

 

Esci Home