Devozione alle Anime Purganti

ci richiama alla carità di aiutare i nostri cari defunti.

 

Lo zelo della gloria di Dio si estende oltre i limiti della vita terrena. « La carità, che parte dall’amore di Dio, ha per base la fede. Essa esce dai limiti del tempo, e cerca miserie da sollevare anche fuori di questa terra d’esilio, nelle regioni dell’eternità». (l’anima del Padre p.485)

Con grande mio gusto ho appreso che in questo Istituto vi è particolare compassione e devozione verso le Anime del Purgatorio, ed io coltiverò in me questa devozione e questa compassione e sarò attivo nel suffragare quelle Sante Anime. (Antologia Rogazionista pp.151)



Sant’Annibale Mariaebbi particolare compassione e devozione verso le Anime del Purgatorio, diceva: Fra le devozioni epratiche di pietà deve primeggiare quella di suffragare le anime sante delpurgatorio.

Non vi è stato popolosulla terra che non abbia avuto, in ogni tempo, una speciale memoria deidefunti. Il culto delle tombe è antico quanto la morte. Ma il cristianesimo,che tutte le cose santificò, rese oltremodo venerando questo culto, e formò undovere del ricordo degli estinti, dacché ci ha fatto conoscere che le anime deitrapassati, trovandosi in gran numero nel Purgatorio, han bisogno dei nostrisuffragi per volarsene al Paradiso. Dopo questo sublime insegnamento della fedecattolica, non vi è più chi possa mettere in dimenticanza la memoria dei suoicari estinti .

Le anime delpurgatorio non possono pregare per se medesime. Se ne stanno esse immerse neiloro acerbi dolori, senza potersi menomamente aiutare!

Ma ciò che non possonofare esse stesse, possiamo farlo noi in loro favore. Se a loro non è permesso aiutarsi,a noi è imposto di soccorrerle. È un dovere, un obbligo di carità. Le anime delpurgatorio sono nostro prossimo non meno di quando erano in questa terra, anzilo sono di più perché confermate in grazia; e come nostro prossimo dobbiamointeressarci della loro dolorosa posizione e sollevarle. Cresce poiquest’obbligo quando si riflette alla facilità con cui possiamo giovare alleanime purganti. Per alleviare le loro pene, per rinfrancarle nei lorointensissimi dolori, per ristorarle dagli orribili spasimi, noi non dobbiamocon loro dividere le loro pene, non dobbiamo in traprendere pellegrinaggi, nonmacerare con straordinarie discipline le nostre carni; ma basta che usiamoalcuni esercizi di pietà, e facciamo talune opere che a noi costano poca fatica,e a quelle poverine apportano vantaggio immenso. Possiamo suffragare le animepurganti in primo luogo con l’ascoltare la Santa Messa perloro. Oh, la Messa, che grandi refrigeri apporta a quelle povere anime! Silegge che San Gregorio con una sola Messa liberò in una volta tutte le animedel purgatorio. Ed è certo che ad ogni Messa un gran numero di quelle anime sene salgono al cielo. Un secondo mezzo per suffragare le anime purganti è larecita del santo Rosario. Quando noi recitiamo la corona diMaria SS. per qualche anima, quell’anima sente quasi smorzare le ardenti fiammeche la circondano e prova invece un refrigerio di paradiso. Possiamo inoltresuffragare quelle anime con le elemosinecon i digiuniconle preghierecon lemortificazioni e con qualsiasiopera buona, nonché applicando in loro vantaggio le santeindulgenze. Anzi è cosa assai meritoria suffragare le anime sante delpurgatorio col cosiddetto atto eroico di carità, checonsiste nell’applicare in suffragio di quelle anime tutto il merito di tuttele nostre opere, tutte le indulgenze delle quali siamo capaci e tutti isuffragi che riceveremo dopo morte.

  Ora, non è unacrudeltà inqualificabile per un cristiano trascurare quelle anime elette, chegemono in mezzo a pene spaventevoli, quando per noi il soccorrerle è cosa tantofacile? Deh, ponderate alquanto questa verità: con pochissima nostra fatica noipossiamo liberare da enormi dolori le anime purganti! Ah! che ci trattiene dalfarlo? Immaginatevi di entrare in una sala di ospedale, dove a destra e asinistra giacciono infermi percossi dai più gravi malori. Vi avvicinate alletto di uno e restate inorriditi nel vedere il volto squallido, certi occhiinfossati, un petto affannoso che si abbassa e solleva angosciosamente, mentremanda fuori un rantolo di morte. Vi allontanate raccapricciato, ed eccovi in unaltro letto giacere un uomo con la faccia deformata da orrende piaghe, che locrucciano orribilmente; e accanto a quello un altro infermo che brucia dallafebbre, smania dalla sete e vi dice: deh, son cinque notti che non dormo, nontrovo più posa, aiutatemi!  Ad una scena così tremenda siete commosso, giàvi spuntano le la crime sugli occhi... Ma immaginate che aveste la potenza ol’arte di guarirli tutti in un momento: non sareste l’uomo più crudele delmondo se non lo faceste? E tali siete voi, anzi di più, quando lasciate inabbandono le anime nel purgatorio, senza soccorrerle nelle loro pene.

Sapete voi perchésiamo così freddi a suffragare quelle povere anime?

Perché siamo di pocafede! Se vedessimo con gli occhi del corpo lo stato miserevole di quelle anime,le fiamme vorticose che le investono, la divina giustizia che le flagella, ah,certamente dovremmo muoverci a compassione!

Potessero almenoquelle anime fare giungere fino a noi i loro lamenti! Ah, quali parole cidirebbero per commuovere il nostro cuore! Io penso che questa sia una penadelle più terribili per quelle anime: non potere interessare la nostra pietà inloro favore. Se no, chi potrebbe resistere alle loro querele? O voi tutti, cheavete assistito alla morte di tanti vostri parenti, di tanti benefattori, ditanti amici, le cui anime si trovano probabilmente nel fuoco del purgatorio,ah, non sareste no tanto impassibili alle loro pene, se giungesse fino a voil’eco lamentevole del loro pianto!

Se non ci muove asuffragare quelle anime il loro stato miserevole e la facilità con cui possiamorefrigerarle, ci muova almeno il nostro interesse.

Non sono pochi ivantaggi che a noi provengono dal suffragare le anime purganti. In primo luogosuffragare quelle anime vuol dire attirarsi la protezione e la misericordia diDio, il quale molto si compiace che venga placata la sua giustizia a favore diquegli spiriti eletti, già predestinati alla gloria del Paradiso.

Ivi non avviene quelloche spesso succede in questo mondo, che la persona beneficata mette ben prestoin dimenticanza la persona benefattrice. Ivi quelle anime; grate a quanto perloro facciamo, ne domandano con instanti suppliche da Dio larga corrispondenza,ed, oh, quanto è efficace la loro preghiera! Ben lo sanno i devoti delle animepurganti, che hanno sperimentato in cento casi la loro valevole protezione!

Allora, o noi felici!Sentiremo spegnersi d’attorno a noi le fiamme, vedremo il cielo spalancarsi el’Angelo consolatore di Dio scenderà festoso alla nostra volta ... (Discorso2-11-1879). 



 

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